Le metodologie applicate da “Studio Persona”, per quanto abbiano alcune sfumate differenze teoriche o applicative, sono accomunate dalla condivisione di un’innovativa concezione di Intelligenza, la quale non appare più come una facoltà statica già determinata alla nascita ma, al contrario, in continua evoluzione e modificazione – per l’intera durata della vita – a seconda della qualità degli stimoli cui è sottoposta e della modalità con cui essa ne viene a contatto.
L’intelligenza in quanto tale, dunque, è uno stato mutevole dell’organismo, che si realizza nella propensione dell’individuo ad utilizzare le esperienze acquisite in precedenza per adattarsi a situazioni nuove; in quest’ottica, i fattori che vengono messi in risalto sono due: la capacità dell’individuo di farsi trasformare dall’apprendimento e quella di utilizzare ogni trasformazione che abbia avuto luogo come mezzo per affrontare in maniera più duttile ed autonoma le situazioni di vita scolastica, lavorativa, familiare e relazionale in genere.
Per potenziare e/o rafforzare l’intelligenza così intesa, i metodi si avvalgono di un ampio range di strumenti, di valutazione e di trattamento, che consentono di indagare e recuperare non solo le carenze, ma anche i punti di forza della persona, considerata nella sua integrità, focalizzando l’intervento sulle abilità individuali e sul personale stile cognitivo.
Perno dell’intervento è il mediatore che, avvalendosi di precisi criteri e strategie di mediazione, induce e favorisce auto-consapevolezza cognitiva ed emotiva nel soggetto mediato, sollecitando il recupero delle capacità critiche e di analisi, della stima di sé, del senso di competenza, della capacità di utilizzare il proprio sapere in modo flessibile in accordo con le esigenze delle circostanze e di giungere ad organizzare e produrre in modo autonomo nuove conoscenze.
Nello specifico, i metodi prescelti da ‘Studio Persona’,poiché maggiormente in linea con il nostro punto di vista e i nostri scopi, quelli di Haywood, Feuerstein, Tzuriel e il particolare lavoro sull’utilizzo dell’arte per l’apprendimento cognitivo (DIA) elaborato dal prof. David Sasson.