Metodo Tzuriel

DAVID TZURIEL, PhD, è psicologo clinico e dell’educazione; attualmente è professore all’Università di Bar Ilan in Israele e past-president della IACEP, International Association for Cognitive Education and Psychology.

Nelle sue ricerche, a partire dalle teorie di Vygotskij e Feuerstein, si è particolarmente concentrato sul tema dell’Esperienza di Apprendimento Mediato (EAM) e sulla Valutazione Dinamica del Potenziale di Apprendimento (LPAD). Di quest’ultimo, ha ideato una sua batteria di test rivolta ai bambini dall’età prescolare ai sei/stette anni; essa è maggiormente manipolatoria e concreta rispetto all’LPAD Basic di Feuerstein, ma è comunque improntata alla medesima struttura di mediazione volta a produrre un campione di cambiamento che serva da indice della propensione all’apprendimento del soggetto.

I test dello LPAD di Tzuriel sono i seguenti:

  • CATM, Children’s Analogical Thinking Modifiability Test (Tzuriel & Klein, 1985, 1987; Tzuriel & Ernst, 1990);
  • Frame Test of Cognitive Modifiability (Tzuriel & Klein, 1986);
  • Complex Figure Test for Young Children (Tzuriel & Eiboshitz, 1992);
  • CITM, Children’s Inferential Thinking Modifiability (Tzuriel & Eran, 1990);
  • CMB, Cognitive Modifiability Battery: Assessment and Intervention (Tzuriel, 1995a, 1997);
  • CSTM, Children’s Seriational Thinking Modifiability (Tzuriel, 1995b);
  • CCPAM, Children’s Conceptual and Perceptual Analogical Modifiability Test (Tzuriel  Galinka, 2000).

Tzuriel definisce così il centro teorico della Valutazione Dinamica:

“E’ un nuovo paradigma per valutare e ampliare le capacità della mente umana. E’ una modalità privilegiata per consentire ai bambini di pervenire a un livello anche molto astratto di pensiero attraverso la mediazione di un adulto o di un pari più competente. Rappresenta la disconferma e il superamento degli stadi di sviluppo di Piaget perché si basa non sulla performance manifesta, bensì sul potenziale di apprendimento che può essere attivato andando a lavorare nella “zona di sviluppo prossimale”, quella che resterebbe misconosciuta se ci si limitasse a registrare le prestazioni di una persona senza aiutarla a trascendere i propri limiti. Del resto, anche gli adulti possono migliorare le proprie abilità se ricevono una qualche forma di mediazione”.

(tratto da: Nuove tendenze della psicologia – vol.2 n.3 – dicembre 2004)